Panchine rosse per Fondazione Villa Gaia. 8 marzo di solidarietà per le donne vittima di violenza.

La mini panchina rossa creata e messa in vendita a favore del Progetto Villa Gaia , un tetto sicuro per donne viitima di violenza.
Parma 8 marzo 2022. Un momento della presentazione dell’iniziativa a favore di Villa Gaia
Laura Dello Sbarba di ADA spiega le finalità del progetto Villa Gaia e racconta la storia della panchina rossa. Al suo fianco il rappresentante di CODERE

La Fondazione Villa Gaia è stata ideata da Isa Maggi, vulcanica commercialista di Pavia che, a titolo di puro volontariato, coordina Gli Stati Generali delle Donne , un movimento attivo in tutt’Italia e di cui ADA fa parte.

 Villa Gaia è un tetto sicuro per le donne in difficoltà, nella campagna vicino a Pavia.

Il nome Gaia è quello di una giovane studentessa di Scienze politiche morta prematuramente che lavorava allo Sportello Donna di Pavia e si occupava di donne in difficoltà, senza lavoro, fragili da un punto di vista psicologico e sociale, spesso con bambini.

E proprio in memoria di Gaia è nato questo progetto che rappresenta un nuovo modello di accoglienza per le donne e figli che sono in fuga dalla violenza. Non si tratta solo di una casa rifugio, ma a Villa Gaia le donne hanno la possibilità di acquisire competenze per crearsi una vita nuova, diversa. Per rinascere dopo la violenza. Un progetto che è nell’Oltrepò Pavese, ma che potrebbe essere replicato anche altrove.

E proprio dal Movimento degli Stati Generali delle Donne, lo stesso  da cui nasce il progetto di Villa Gaia, è partita anche l’iniziativa della “panchina rossa”  per far alzare un’unica grande voce a difesa delle vittime di violenza. Un invito ad installare in un luogo significativo, in cui passa gente, una panchina verniciata di rosso come simbolo   contro la violenza  di genere, in favore di una cultura della parità, rivolto a Comuni, associazioni, scuole, imprese di tutta Italia. E molti Comuni hanno risposto positivamente.

L’idea si è diffusa anche all’estero e ne è già stata inaugurata una anche in questa sede, grazie alla sensibilità di Codere. Sulla panchina c’è la targhetta con il 1522 che è il numero del telefono  antiviolenza.

Il progetto Panchina Rossa è stato avviato nel 2016 e gli Stati Generali delle Donne ne hanno registrato il marchio. L’idea della panchina è dell’artista Karim Cherif che a Torino nel 2014 dipinse la prima panchina rossa con due grandi occhi di donna che volevano simboleggiare la sua anima. Da allora la panchina rossa ha assunto un significato diverso da semplice oggetto per sedersi.

E’ il luogo dove la vittima di femminicidio non potrà più stare e il suo posto vuoto diventa per i passanti l’occasione per riflettere. Non può essere occupata, è rossa come la violenza e il sangue, fa presa anche sui giovani e indica che occorre un cambiamento culturale e che l’attenzione va mantenuta alta. E’ un monumento civile di significato immediato. Ci ricorda che la violenza, frutto della disuguaglianza  e della mancanza di rispetto nei rapporti tra uomini e donne, colpisce tutti i giorni tra le mura domestiche o per la strada e può coinvolgere amiche, sorelle, madri, figlie, colleghe.

A Parma l’8 marzo –  Giornata internazionale dei diritti della donna – è stato celebrato in modo concreto e costruttivo, promuovendo la vendita delle minipanchine rosse presso la locale struttura di CODERE. Il ricavato andrà tutto a sostegno delle attività della Fondazione.

 Non si tratta solo un gesto simbolico, ma è un aiuto alla Fondazione Gaia per aiutare tante donne. E’ un messaggio positivo che testimonia che la violenza si può vincere tutti insieme, con buona volontà e solidarietà. Un bel modo per vivere insieme la Festa della donna.

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