Lidia Sanguinetti, Presidente onoraria di ADA, ci ha lasciato. La ricordiamo come pioniera dell’ambientalismo e come figura esemplare.

Lidia Sanguinetti Presidente onoraria di ADA (foto di Raffaella Scaccaglia)

Con la scomparsa di Lidia Sanguinetti la natura ha perso un’amica.

Nel 2006 l’Associazione donne ambientaliste ADA organizzò un’edizione straordinaria del premio “Una Mimosa per l’Ambiente” appositamente in suo onore. Per Lidia fu una sorpresa, per lei battersi in difesa della natura era scontato, non pensava di meritare premi.

La motivazione che accompagnò la consegna della spilla d’oro a forma di rametto di mimosa suona bene oggi per ricordarla: per aver saputo testimoniare quotidianamente il suo impegno per la difesa dell’ambiente con passione, intelligenza, ironia e senso dell’amicizia.

Elegante, colta, spiritosa, curiosa di imparare e aperta alle novità, Lidia ha portato queste caratteristiche nei molteplici aspetti della sua vita: è stata ottima dipendente statale, brillante organizzatrice di eventi culturali,  moglie e  mamma affettuosa. Ha sempre sostenuto le ragioni della difesa ambientale, già dagli anni settanta, ponendosi con coraggio in prima linea.

La nascita del Parco dei Boschi Carrega e del Parco del Taro si deve anche a lei che, insieme ad un ristretto, ma determinato gruppo di cittadini difensori del paesaggio manifestò pubblicamente contro una multinazionale del petrolio che aveva progettato la costruzione di una mega raffineria a Fornovo e si oppose pacificamente, ma con efficacia ad una speculazione edilizia che avrebbe snaturato le belle colline intorno a Sala Baganza. Per questo Lidia finì sul banco degli imputati, ma lo considerò sempre un onore, visto che con lei, ugualmente denunciati e poi assolti, sedevano nomi di spicco per levatura morale e impegno civile, come il futuro parlamentare e Presidente della Provincia di Parma Andrea Borri.

La sua villetta in via Gibertini è stata sempre generosamente aperta a tutti, umani ed animali. La prima sede della nascente LIPU di cui era anima Francesco Mezzatesta, amico dei figli di Lidia, fu nel giardino e nel bagno di servizio di casa Sanguinetti, dove visse per qualche tempo il barbagianni Gianni, ritrovato ferito e salvato.

E nel 1991 le prime riunioni di ADA associazione donne ambientaliste furono ospitate nella taverna di Lidia mescolando torta al mandarino, raccolte firme in difesa della natura in città, contatti con importanti figure femminili e risate tra amiche.

La ricordiamo con il suo bel sorriso, con la sua capacità di sdrammatizzare e di superare dolori e difficoltà con la forza dell’affetto per gli altri. Lei non ci vorrebbe tristi ed è ciò che ci sentiamo di dire con affetto ai figli Paola e Giorgio, soprano e musicologo e alla nipote Giulia, violoncellista  cui Lidia ha trasmesso la passione per la musica e di cui è sempre stata infinitamente orgogliosa.  Cercheremo tutti di essere all’altezza della preziosa eredità morale che Lidia Sanguinetti ci lascia. Non sarà facile.

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Una carrellata di foto di Lidia Sanguinetti con ADA scattate da Raffaella Scaccaglia
Lidia Sanguinetti e Raffaella Scaccaglia in un’occasione conviviale di ADA
Lidia Sanguinetti con Laura Dello Sbarba e Franca Zanicheli ad un incontro pubblico organizzato da ADA